Il presidente ha ammesso la sconfitta prima dell'arrivo dei risultati completi I no si sono attestati al 50,7
Di Radagasth - 03/12/2007 10:17:47
Che qualcosa non andava s'è cominciato a capire quando il Cne, la commissione elettorale, mentre su Caracas calava la notte ritardava la diffusione dei risultati. Una scusa, apparentemente, c'era: molti seggi avevano chiuso le operazioni di voto diverse ore dopo l'orario fissato, le quattro di pomeriggio (le nove in Italia). Così, mentre le agenzie internazionali, Reuters in testa, diffondevano i dati (sbagliati) degli exit poll per i Tg della sera, al palazzo di Miraflores (sede della presidenza) si svolgeva una riunione, fra spin doctor del presidente e leader dell'opposizione, nella quale si decideva di annunciare la bocciatura del referendum di Chavez sulle riforme costituzionali soltanto a notte fonda, mezz'ora dopo l'una, "per evitare incidenti". Il risultato finale è quello di un paese, il Venezuela, apertamente spaccato in due (50,7 al no, 49,2 al sì) ma l'unica cosa che davvero conta è la prima sconfitta di Chavez dopo nove anni di vittorie senza appello. Qualcosa, nella sua marcia trionfale verso il "socialismo del XXI secolo" s'è inceppato, e da adesso il leader venezuelano ha almeno una data di scadenza: il 2012, momento in cui finirà il suo attuale mandato presidenziale. Questo almeno in teoria perché gli effetti della sconfitta di ieri vista la posta in gioco potrebbero anche aprire nuovi scenari nel volgere di pochi mesi.