Descrizione
La costruzione dell'attuale Basilica di San Pietro fu iniziata nel 1506 sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII. Si tratta tuttavia di una ricostruzione, dato che nello stesso sito, prima dell'odierna basilica, ne sorgeva un'altra risalente al IV secolo, fatta costruire dall'imperatore Costantino I nel luogo in cui si apriva il circo di Nerone e dove la tradizione vuole che san Pietro, uno degli apostoli di Gesù e primo papa del Cristianesimo, fosse stato sepolto dopo la sua crocifissione. Oggi possiamo solo immaginare l'imponenza di questo edificio, immortalata solo in alcune raffigurazioni artistiche: l'impianto, arricchito nel corso dei secoli con preziose opere d'arte, era suddiviso in cinque navate e presentava analogie con quello della Basilica di San Paolo fuori le mura.
Fu sotto papa Niccolò V (1447 - 1455) che la basilica costantiniana, sopravvissuta ai saccheggi e agli incendi subiti dalla città dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, fu interessata da una sostanziale opera di ristrutturazione. Con la morte di quest'ultimo i lavori si interruppero e vennero ripresi da Giulio II, che però, in pieno clima rinascimentale, decretò la costruzione di una nuova colossale basilica.
I lavori furono affidati a Donato Bramante, tra i più importanti architetti dell'epoca, il quale propose un rivoluzionario impianto a croce greca, caratterizzato da una grande cupola emisferica posta al centro del complesso ed ispirata a quella del Pantheon. La ricerca del perfetto equilibrio tra le parti, portò lo stesso Bramante ad omettere persino l'indicazione dell'altare maggiore, segno evidente che gli ideali del Rinascimento erano maturati anche all'interno dello Stato Pontificio.
La costruzione della nuova basilica avrebbe infatti rappresentato la più grandiosa applicazione degli studi teorici intrapresi da Leonardo da Vinci per chiese a pianta centrale, studi chiaramente ispirati alla tribuna ottagonale della cattedrale di Firenze.
Tuttavia la morte di papa Giulio II (1513), alla quale fece seguito quella dell'architetto (1514), causò forti rallentamenti al cantiere, dove ormai erano stati innalzati i quattro piloni a sostegno della cupola.
Dopo il Sangallo, deceduto nel 1546, alla direzione dei lavori subentrò Michelangelo Buonarroti, il quale, volendo sottolineare maggiormente l'impatto della cupola, tornò alla pianta centrale del progetto originario