Descrizione
Porta Maggiore è una delle porte nelle Mura aureliane di Roma. Fu costruita sotto l’imperatore Claudio nel 52 per consentire all'acquedotto Claudio di attraversare le vie Prenestina e Labicana. È realizzata interamente in opera quadrata di travertino con i blocchi in bugnato rustico secondo lo stile dell'epoca.
I due fornici permettevano il passaggio della via Labicana, oggi via Casilina, (il sinistro) e della via Prenestina. L'attico è diviso da marcapiani in tre fasce. Le due superiori corrispondono ai canali degli acquedotti Anio Novus e Aqua Claudia.
Sull'attico sono ancora leggibili le iscrizioni dell'imperatore Claudio e degli imperatori Vespasiano e Tito, che la restaurarono nel 71 e nell'81.
Successivamente la porta monumentale fu inserita nel tracciato delle Mura aureliane costruite intorno alla città dall'imperatore Aureliano nella seconda metà del III secolo. Fu fortificata ai tempi dell'imperatore Onorio, il quale fece costruire una cortina binata davanti alla porta vera e propria.
Nel 1838, papa Gregorio XVI la fece restaurare, demolendo le costruzioni onoriane (la cortina di destra è ora murata nella parte delle mura a sinistra della porta, e reca una incisione dedicata a Onorio e Arcadio). Nel corso di queste demolizioni venne in luce il sepolcro tardo-repubblicano di Eurisace e di sua moglie Atinia. Sul basamento si trova l'iscrizione commemorativa dei lavori di restauro.
L'aspetto attuale si deve all'ultimo restauro del 1933 eseguito dall’architetto Petrignani.