IL TROVAROBE

Ha settant'anni, si chiama Fedele Luce (un nome che ha il sapore di una poetica metafora), fa il trovarobe in teatro e un caso fortuito lo mette a confronto con un pubblico costretto (e disposto) ad ascoltare la storia della sua vita... Sprazzi di storia, frammenti, ma tutti particolarmente densi emotivamente. Una vita come tante, forse banale, ma che nell'articolazione del suo racconto rivela la propria unicità e irripetibilità. "C'è chi crede al destino... A volte fa comodo crederci, così giustifichi tutto... niente responsabilità e puoi perfino lamentarti senza sentirti in colpa...". Così dice Fedele a coloro che lo stanno ascoltando. Lui è un uomo al quale la vita - come si usa dire - non ha mai fatto sconti. A cominciare da questo suo nome che sembrava 'destinarlo' ad un'esistenza passiva e inconsapevole. E invece non si è mai arreso, perchè al destino proprio non vuole credere. Un carattere curioso, la scoperta della cultura, la difesa della dignità, la responsabilità delle proprie scelte, il coraggio dei sentimenti, il coraggio dell'autocritica, l'ironia e l'autoironia... insomma, tutto ciò che ha segnato ogni momento della sua esistenza, gli fa oggi credere che nello specchio della propria vita si stia delineando un disegno pieno di senso, misterioso forse come quello di una poesia.