Di Caryl Churchill
Dal 17/02/2012 al 26/02/2012
Genere Commedia
Al Teatro Vascello
traduzione di Giorgio Amitrano
con Carlo Cecchi e Luca Marinelli
regia di Carlo Cecchi
PRODOTTO
di Mark Ravenhill
traduzione di Giorgio Amitrano
con Carlo Cecchi e (un’attrice in via di definizione)
regia di Carlo Cecchi
direttore di produzione Marta Morico
ufficio stampa Beatrice Giongo
17-26 FEBBRAIO 2012
Teatro Stabile delle Marche
ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO?
di Caryl Churchill
traduzione di Giorgio Amitrano
con Carlo Cecchi e Luca Marinelli
regia di Carlo Cecchi
PRODOTTO
di Mark Ravenhill
traduzione di Giorgio Amitrano
con Carlo Cecchi e (un’attrice in via di definizione)
regia di Carlo Cecchi
direttore di produzione Marta Morico
ufficio stampa Beatrice Giongo
Abbastanza sbronzo da dire ti amo? di Caryl Churchill è una commedia che tratta del rapporto fra “a country” e “a man”, secondo l’indicazione dell’autrice.
“The country” è gli Stati Uniti; “the man” è, a mio parere, un uomo europeo; o, più precisamente – essendo lo spettacolo recitato in italiano – un italiano.
“The country” ha il suo vicario teatrale che si chiama, non per nulla, Sam; l’altro si chiama Guy, ma penso che il nome non abbia molta importanza.
Fra i due nasce e si sviluppa un rapporto d’amore omosessuale: l’amato è, ovviamente, Sam (The country); l’amante è Guy.
Attraverso un dialogo ellittico, spezzato, con battute che spesso si sospendono sul vuoto, lo schema della commedia erotico-sentimentale si allarga di continuo al discorso storico-politico, i cui frammenti, erraticamente, passano in rassegna la politica imperiale e imperialista degli Stati Uniti nel mondo.
Le prodezze dell’amato, dal Vietnam al Guatemala, dal Cile all’Africa ecc. ecc. entusiasmano l’amante che si fa indottrinare dall’amato per collaborare con lui.
Ma col procedere della vicenda amorosa e delle prodezze “storiche” della coppia, il turbine dell’entusiasmo geopolitico-etico-erotico dell’amante ha delle cadute. Arriva perfino ad accennare qualche timido atto di ribellione. E, alla fine, i fuochi della passione (“Bombardare il Vietnam, bombardare il Laos, bombardare, bombardare”), andranno irrimediabilmente a spegnersi.
In Prodotto di Mark Ravenhill, un regista cinematografico racconta a una star il film che intende fare; cerca di trasmettere tutto il suo entusiasmo, sperando di conquistarla al suo film: senza la star, si intuisce, i produttori non cacceranno the money.
La storia che il regista racconta è una di quelle ridicole fictions che l’industria hollywoodiana pretende di far passare come i nuovi miti moderni.
L’amato, contrariamente a quello di Abbastanza sbronzo…è un islamico, ossia uno di quegli individui che la protagonista, l’amante, non può che giudicare come un rappresentante del Male.
Si apre per la nostra eroina un conflitto corneliano fra amour e devoir. (L’islamico è pure bello e scopa benissimo.)
Attraverso crisi strazianti, dove ritornano i luoghi comuni del repertorio etico-consumistico occidentale, la nostra girl arriverà alla fine a un’apoteosi porno-eroica che la trasfigurerà.
Pare che alla star la parte piaccia.
Il film si farà.
Caryl Churchill
nata a Londra nel 1938, è considerata uno dei più grandi drammaturghi viventi. Ha scritto moltissimi testi per il teatro e anche per la televisione e la radio. Tra i suoi testi ricordiamo: Cloud Nine (1979); Top girls (1982); Serious money (1987); Far away (2000); A number (2002).
Drunk enought to say I love you? è stato rappresentato per la prima volta nel 2006 a Londra; nel 2008 a New York in una versione leggermente modificata.
Questa è la prima volta che la commedia viene rappresentata in Italia.
Mark Ravenhill
nato nel 1966, attore regista e forse il miglior drammaturgo della sua generazione. Tra i suoi testi teatrali, alcuni conosciutissimi,
ricordiamo: Shopping and fucking (1996); Faust is dead (1997); Some explicit polaroids (1999).
Product è stato rappresentato per la prima volta nel 2005 al Festival di Edimburgo, interpretato dall’autore.