Di Rosanna Cieri
Dal 01/10/2011 al 02/10/2011
Genere Danza
Al Teatro Vascello
SABATO 1 OTTOBRE - ore21
DOMENICA 2 OTTOBRE - ore 18
MOTUS danza
DELLA TUA CARNE
Coreografie Simona Cieri
Soggetto e Sceneggiatura Rosanna Cieri
Musiche autori vari
Danzatori Veronica Abate, Martina Agricoli, Andrè Alma, Maurizio Cannalire, Simona Cieri, Simona Gori, Federica Morettini, Riccardo Pardini, Regia Rosanna e Simona Cieri
Spettacolo prodotto in collaborazione con la Fondazione Derek Rocco Barnabei
con il sostegno di Regione Toscana e Comune di Siena
Il 14 Settembre 2000 viene giustiziato il giovane italo-americano Derek Rocco Barnabei. Ha 33 anni. La condanna a morte decisa da un tribunale della Virginia lo ritiene colpevole di aver ucciso la sua fidanzata, Sarah Wisnovsky in un giorno di settembre del 1993. Derek ha trascorso sette anni in carcere nella disperata ricerca di provare la sua innocenza. «Sono innocente... Alla fine la verità verrà a galla: continuate la mia battaglia». Queste le sue ultime parole.
A Derek e alla sua strenua battaglia per denunciare l’atrocità della pena di morte è dedicato lo spettacolo di MOTUS.
Il lavoro usa simboli e metafore per suscitare una giusta scintilla di indignazione nei confronti di questo orribile crimine contro i diritti umani. Derek diviene così l’emblema di quella moltitudine di persone rinchiuse e rimosse dalle coscienze per le quali si considera legittimo pianificare un omicidio giudiziario. I “morti che camminano”, indipendentemente dal reato commesso, sono persone sane e coscienti che una giustizia asettica decide di annientare in nome di un presunto bene superiore. E il fatto di togliere la vita non è che l’atto catartico di una lunga serie di violazioni della dignità umana, un vero e proprio calvario che il condannato è costretto a subire. Per questo lo spettacolo di MOTUS va oltre e si addentra fin nell’oscuro mondo della tortura dove il criminale non è molto dissimile dal suo carnefice torturatore. Tutto questo avviene all’interno di società indifferenti che ignorano, o non vogliono sapere, che per migliaia di uomini e donne il tempo della vita corre più veloce e avvicina dolorosamente il momento in cui la vita non è più.
Su morte e annientamento è costruita la forza degli inetti. Mentre il terrore dirige la sua macabra melodia lo accompagnano urla strazianti, pianti di agonia, laceranti grida di dolore. L’espiazione della colpa legittima la barbarie. Quando tutto sarà compiuto, non potendo piegare la tua mente, avrò fatto scempio DELLA TUA CARNE.
" Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento
o a punizioni crudeli, disumani o degradanti."
Articolo V della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, firmata da 154 paesi
Della tua carne ha ricevuto l’apprezzamento ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana.